Abstract
Iron is an essential element for humans. The body iron, about 3 g in women and 4 g in men, is mainly incorporated in the haemoglobin, myoglobin and cytocromes (2-2.7 g). In bone marrow, every day, 20 mg of iron deriving from lyses of senescent erythrocytes, are utilized for the synthesis of the new erythrocyte heme. The non-hemic iron store in cells and blood is guaranteed by ferritin, a protein able to sequestrate more than 4500 ferric ions per molecule.
Iron deficiency is the most common nutritional deficiency, and an important nutritional disorder afflicting about two billion of people in the world. Iron deficiency has been identified by World Health Organization as one of the ten risk factors for illness, disability and death in the world. Moreover, iron deficiency in pregnant women as a consequence of an increased iron requirement, due to enhanced blood volume and development of foetal-placenta unit, represents a high risk for maternal and infant health: preterm delivery, foetal growth retardation, low birth weight, inferior neonatal health.
There are three possible ways to prevent and control the development of iron deficiency and iron deficiency anaemia. These encompass dietary diversification, food fortification, and individual supplementation. Anyway, the preferred treatment of these pathologies consists in oral administration of iron as ferrous sulphate. However, the large quantity of ferrous sulphate to be administer to subjects, suffering of iron deficiency and iron deficiency anaemia, is related to the poor bio-availability of inorganic iron.
Moreover, ferrous sulphate oral administration often fails to exert significant effects on iron deficiency and iron deficiency anaemia, and frequently causes many problems, including gastrointestinal discomfort, nausea, vomiting, diarrhoea, constipation, and sometimes may increase the susceptibility to infections.
Lactoferrin, a glycoprotein synthesised by exocrine glands and neutrophils, able to chelate two ferrric ions per molecule, can be an interesting alternative to ferrous sulphate in preventing and curing iron deficiency and iron deficiency anaemia in pregnant women.
The idea to orally administer lactoferrin is very fashionable, by the light of the recent knowledge on the role of inflammation in iron homeostasis.
As matter of fact, recent clinical studies have clearly demonstrated the efficacy of lactoferrin in rescuing iron homeostasis, in the absence of any side effect.
Lactoferrin, orally administered, restores the physiological levels of iron in the blood, thus preventing a cell damage induced by iron overload in the tissues.
Riassunto
Il ferro è un elemento essenziale per gli esseri viventi. Il ferro corporeo, circa 3 g nelle donne e 4 g nell’uomo, è prevalentemente incorporato nell’eme dell’emoglobina, della mioglobina e dei citocromi (2-2,7 g). Nel midollo ogni giorno 20 mg di ferro, derivanti dalla lisi degli eritrociti senescenti, sono utilizzati per la sintesi dell’eme dei nuovi eritrociti. La riserva di ferro non-emico nelle cellule e nel sangue è garantita dalla ferritina, capace di sequestrare più di 4500 atomi di ferro per molecola.
Nel mondo, ancora oggi, la carenza di ferro continua ad essere il maggiore disordine da deficit nutrizionale che affligge due miliardi di persone. Questa carenza nutrizionale è stata identificata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come uno dei dieci fattori di rischio per malattie, disabilità e morte nel mondo. In particolare, la carenza di ferro diventa un serio problema in gravidanza, in quanto contribuisce significativamente ad incrementare i rischi per la madre (parto prematuro e mortalità) e per il neonato (basso peso alla nascita e ritardo mentale). Ad oggi, esistono 3 possibili vie per prevenire e curare la carenza di ferro e le anemie da carenza di ferro in gravidanza: diete modificate e diversificate, diete con cibi arricchiti in ferro e terapie con somministrazioni di composti a base di ferro. Esistono, tuttavia, molteplici dubbi circa l’utilità di terapie con composti dello ione ferroso sia per la loro scarsa efficacia che per i numerosi effetti collaterali, ampiamente dimostrati.
La lattoferrina, una glicoproteina naturale prodotta dalle ghiandole esocrine e dai neutrofili, capace di chelare due ioni ferrici per molecola, può rappresentare una valida alternativa terapeutica nella prevenzione e cura di stati di carenza di ferro.
L’idea infatti di somministrare per os la lattoferrina nella prevenzione e cura della carenza di ferro e dell’anemia da carenza di ferro è apparsa molto promettente, soprattutto alla luce delle nuove conoscenze sul ruolo che questa proteina può svolgere nel complesso meccanismo dell’omeostasi del ferro.
Recenti trials clinici hanno dimostrato come la lattoferrina, a fronte di un’ottima tollerabilità, svolga un ruolo determinante nell’omeostasi cellulare e sistemica del ferro, ripristinando la quantità fisiologica del ferro nel sangue e prevenendo contestualmente un dannoso sovraccarico di questo elemento nei tessuti.