Abstract
In the last two decades the practice of cesarean section has increased threefold. The aim of this retrospective study is to analize the indications for cesarean section, to evaluate the influence of emergency conditions on the choice of cesarean section and finally to verify its influence on neonatal outcome.
Data related to 4762 delieveres, of which 1529 cesarean sections, were analized.
The results obtained showed that the main indication is a previous cesarean section -although international practices would suggest otherwise- followed by dystocia and breech presentation.
Another indication is fetal distress which is not very easy to define since the methods used to evaluate fetal wealth are poorly predictive.
There are also several pathological conditions which could lead to a cesarean section but this is still the subject of a controversy.
The data related to newborns from cesarean section, compared to those from vaginal delivery, do not show any difference between the two groups, except in the case of multiple pregnancy. No difference was observed with regard to the role of the anesthesia (general or local) used and the neonatal outcome.
Riassunto
Negli ultimi venti anni il taglio cesareo è aumentato di circa tre volte. L’obiettivo di questo studio retrospettivo è stato quello di analizzare criticamente le indicazioni che sottendono la scelta del taglio cesareo (come modalità del parto), nonché valutare quanto l’emergenza pesi su tale scelta e verificare se il ricorso all’intervento chirurgico abbia modificato l’outcome neonatale.
Sono stati analizzati i dati relativi a 4762 parti, di cui 1529 tagli cesarei.
I risultati ottenuti hanno dimostrato come l’indicazione principale resti il pregresso taglio cesareo, malgrado la letteratura internazionale spinga al tentativo di parto spontaneo, seguita dalla distocia e dalla presentazione podalica. Al quarto posto si pone l’indicazione di distress fetale, termine questo scarsamente definibile in quanto i metodi utilizzati per la valutazione del benessere fetale sono scarsamente predittivi. Inoltre, alcune condizioni patologiche materne e/o fetali rappresentano indicazioni al taglio cesareo quantomeno discutibili.
I dati relativi agli Apgar dei feti nati con taglio cesareo confrontati con quelli dei nati da parto eutocico, non mostrano differenze significative tra i due gruppi fatto salvo il caso di gravidanze gemellari. Nessuna differenza è stata inoltre osservata nell’incidenza del tipo di anestesia (generale, loco-regionale) eseguita in relazione all’outcome neonatale.